Venerdì, 30 Maggio, 2025

La Febbre dello Spirito.

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La Febbre dello Spirito.

Una mano per dare.
Un’altra per levare.
In pegno spesso l’Anima bisogna regalare.
A nessuno è concesso di poter beneficiare e senza dono pagare.
Bene e gioia siano anticipo di danno e sofferenza.
Si sappia sempre comunque che in ogni abisso, il più buio e profondo,
nasconde in sé stesso lo stesso seme della più vivida luce.




Pubblicato in “Pallina ed i Sarvanot - Il Sacro Casto” edizioni etabeta 2025.

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Giovedì, 29 Maggio, 2025

L’oscurità dell’anima.

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L’oscurità dell’anima.

E’ la fine, fine di tutto.
Il cielo è caduto sulla madre Terra, da cui fu generato.
Le stelle, i pianeti son caduti nell’inferno, son discesi a morire.
Non vi è più però un grembo ad attendere l’Uomo.
Solo oscurità, nera, scura oscurità a render ciechi gli animi.



Pubblicato in “Il Mondo di mezzo.” edizioni etabeta 2024.

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Mercoledì, 28 Maggio, 2025

Pallina ed i Sarvanot - Il Sacro Casto.

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Pallina ed i Sarvanot - Il Sacro Casto.

E’ Finalmente uscito.
Ecco l’immagine di copertina, per introdurci in un nuovo viaggio…

Se si crede nei Sogni, nella Magia, nei Mondi Magici o solo nella possibilità che possano esistere luoghi davvero fantastici, allora si devono sfogliare queste pagine.
Se poi non si possa fare a meno di pensare che i Gatti siano dotati di peculiarità e caratteristiche tali da farli esistere anche in altri Mondi, come resistere alla tentazione di aprire questo libro ed immergersi in tale universo?

Tutto può essere solo un gioco, un volo pindarico.
Ma se tutto questo fosse vero?
Negato persino a noi stessi.
Ma invece reale?
Allora non si resista un solo secondo in più.
Si chiudano gli occhi, ci si addormenti e si SOGNI.

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Acquistabile per ora su etabeta, tra qualche giorno su tutte le principali piattaforme online e soprattutto in libreria!

Mercoledì, 21 Maggio, 2025

Democrazia.

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Democrazia.

La parola “Democrazia” è una di quelle parole che fanno parte della neo-lingua creata dalla propaganda dei detentori del potere del mondo occidentale in cui un termine viene privato del suo significato originale per essere così soppiantato da un significato “nuovo”.
Se ne può considerare un esempio significativo nella nuova definizione che è stata data alla parola “vaccino” per supportare una nuova cura sperimentale che altrimenti sarebbe risultata indigesta alla popolazione se propagandata con il suo reale significato.
Ma non è l’unico esempio che si potrebbe fare. La maggior parte dei quotidiani italiani sono espertissimi nella definizione di concetti fatti passare per altro utilizzando parole diverse.
Come l’attuale genocidio che si sta perpetrando in Palestina.
La parola genocidio non viene quasi mai menzionata, sostituita da termini aleatori e generici come “autodifesa”, “guerra al terrorismo”, “ripristino dell’ordine” e si potrebbe andare avanti.
Ma mai conviene utilizzare la parola che meglio rappresenterebbe ciò che sta accadendo, appunto genocidio.
Ma torniamo al nostro argomento principale, la democrazia.
Qualsiasi organo d’informazione dell’attuale regime (termine che di sicuro ben identifica lo stato politico attuale), affermerebbe con sicurezza che viviamo in uno stato democratico.
Ma se constatiamo la realtà dei fatti tenderei ad escludere questa asserzione.
Premetto che l’attuale gestione dello stato in cui viviamo potrebbe apparire sicuramente migliore della stragrande maggioranza dei regimi dispotici e totalitari che spesso in passato ma anche ora nel mondo hanno governato molti paesi. Ma non di meno sarebbe imprudente e sicuramente ingenuo affermare che davvero si viva in uno stato democratico. O per lo meno nel significato pieno sempre attribuito storicamente alla parola democrazia.
Ho avuto particolare contezza di questo pensiero in una discussione avvenuta con mio padre qualche giorno fa.
Si discuteva circa il fatto che nel mondo occidentale la stragrande maggioranza delle notizie rilevanti e contrarie all’unico pensiero dominante del cosiddetto mainstream, fossero, metodicamente e con solerzia, omesse, nascoste o radicalmente modificate.
Esattamente come se vigesse un sistema orwelliano in stile “1984”.
La concezione relativa al mondo dell’informazione nel pensiero di mio papà era ancora quella sviluppata comunemente nella popolazione dal dopoguerra sino agli anni ‘90. Cioè un sistema composto da giornali e televisioni legato strettamente all’ambito politico della nazione, in cui i referenti del giornalismo erano i politici ed i partiti che si riteneva costituissero l’ossatura di governo del paese.
Oggi ritengo che la situazione sia radicalmente mutata.
Alcuni istituti di indirizzo di controllo globale, entità internazionali e persino facoltosi personaggi, godendo della disponibilità di enormi capitali e risorse, hanno pian pianino eroso ogni ambito di indipendenza di pensiero, se vi era mai stato, nei vari organi d’informazione.
La cosa gravissima è che questo sia avvenuto anche in contesti anche molto distanti.
Per cui è avvenuta una progressiva “colonizzazione” sia in ambito dell’informazione, sia in ambito politico e persino giudiziario.
Avendone avuto libera facoltà e determinazione hanno cooptato le nuove generazioni di politici di qualsiasi formazione, sia di governo che di opposizione e poi, con lo scopo di controllare i vari movimenti, hanno dato inizio al teatrino delle finte contrapposizioni, quando invece veniva portata avanti, da parte di tutti gli schieramenti, la stessa identica agenda.
Con gli stessi propositi hanno proceduto ad acquisire ogni gruppo editoriale che avesse una qualche rilevanza in ambito nazionale, effettuato nominalmente da soggetti differenti ma facenti capo alle stesse strutture ideologiche.
Fintanto ché, grazie sopratutto al condizionamento, alla propaganda, al ricatto ed alla corruzione, ogni posizione divergente e contrapposta è stata appiattita ed assoggettata ad agende coerenti e comuni, il famoso pensiero unico di memoria orwelliana, eliminando di fatto qualsiasi contrapposizione e possibilità di determinazione autonoma e critica non solo nei confronti del regime auto instauratosi ma elidendo di fatto la crescita e lo sviluppo delle coscienze.
Quindi la “nova democratia”, ha perso qualsiasi riferimento reale al significato intrinseco del termine.
Puramente dal punto di vista formale nulla è cambiato.
Ma se sono state sostituite al vertice tutte le figure apicali ed amministrative del vivere civile, sia all’interno degli apparati dello stato, sia nelle compagini dei partiti politici e della pubblica informazione e persino nelle strutture della magistratura, allora il tutto sarà gestito ed amministrato in maniera univocamente funzionale alla nuova ideologia, in cui tutti i principi democratici sono inapplicati ed elusi sfacciatamente e con arroganza, pur affermando a gran voce la presenza di uno stato democratico.
Il nuovo sistema allora avrà assunto la forma di un sistema più simile ad uno stato oligarchico o plutocratico, in cui pochi soggetti enormemente ricchi, gruppi economici multinazionali e monopolistici e gruppi di interesse facenti capo a nazioni straniere, dirigeranno le redini del destino di una popolazione divenuta per lo più passiva, succube, assopita e domesticata.
Quindi una democrazia vestita da democrazia, ma la cui ossatura che la sostiene non è affatto democratica.

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Venerdì, 16 Maggio, 2025

Il Mondo di mezzo. Antefatto.

Il Mondo di mezzo.

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Vorrei riportare un capitolo del mio libro “Il Mondo di Mezzo.” allo scopo di far riflettere circa le cose in cui crediamo. Un credo a volte molto diverso da quello che abbiamo sempre comunemente immaginato.
Un Mondo sì sorprendente, ma così pieno di armonia e sincronicità.

Antefatto.

……….Di nullo valore l’apparir del Sole.
……….D’incantate facezie parea la vita.
……….Come d’altro canto appare vago l’approssimar del desio.
……….Incestuoso il Tempo con i suoi figli traditi.

Nel Mondo di Sopra, Olaf, il demiurgo, quella sera aveva finito veramente tardi di lavorare.
Con fatica, arrancando intorno all’edificio, tirava in basso una ad una tutte le serrande alzate.
Arrivato ansimando all’ultima, finalmente, fece per alzare il piede di porco usato per l’operazione, quando, inciampando per la stanchezza, cadde al suolo sopra la grata di areazione delle cantine sottostanti ed a causa del peso eccessivo che si portava appresso nella sua flaccida e corposa persona, non gli riuscì proprio di arrestare il capitombolo che ebbe come conseguenza l’essere infilzato del suo capo da una delle estremità acuminate dell’arnese che teneva in mano.
Ora, per quanto cruento e truce possa sembrare la rottura delle sue ossa craniche con l’inevitabile fuoriuscita di buona parte del materiale cerebrale, non si potrebbe mai minimamente immaginare l’incredibile cascata di conseguenze che avrebbe portato tale fatto in una serie infinita di Mondi sottostanti.
Nel primo Mondo, quello fatto di polvere, sabbia, rifiuti e scarti del Mondo sovrastante, il sangue che colava copioso dallo squarcio della ferita aperta nel capo di Olaf, il demiurgo, inondò come manna rigeneratrice su un sottobosco di muffe, funghi, batteri ed altre minute creature quali si possono trovare nei terreni o negli impianti fognari. Tale effluvio portatore di vita come un tocco magico destò una vita brulicante fatta di miliardi di esseri viventi; un vero intero Mondo inatteso, come fosse un pianeta intero data la varietà e moltitudine di forme organiche.
Insieme a queste arrivarono talmente tante altre creature che a pensarci si fa persin fatica.
Ragni, mosche, larve, millepiedi, acari, pesciolini d’argento, blatte, formiche e vermi. Dalle forme più variegate, dai grigi di mille tonalità, dalle più proprie caratteristiche morfologiche adattate a quei territori aspri e crudi.
E questo fu solo il primo Mondo ad essere ridestato.
Sempre il sangue, impregnando i sottostanti cumuli di terra, diede vita ad una serie di altre numerosissime forme viventi.
Mondi privi d’aria e soffocanti per gli abitanti del regno di sopra, ma essenziali ai suoi nuovi inquilini.
Così da una vita persa, quella di Olaf, il demiurgo, ebbero origine talmente tanti esseri che sarebbe impossibili enunciarli tutti.
Ma non solo a questo si fermò la furia generatrice del nostro malcapitato personaggio.
Persino una quantità di Mondi di mezzo venne all’istante creata.
Olaf, il demiurgo, nella sua frenesia ispiratrice di vita, aveva generato un terremoto di genesi vitali che mai si sarebbe potuto prevedere.
Gli eventi vibrazionali seguenti misero in risonanza infiniti universi paralleli creati dalla sua oramai putrescente mente; in un lampo cosmi nuovi videro la luce.
Come quello delle creature Beretrici.
Tali insignificanti esseri fecero brulicare di attività milioni e milioni di pianeti sparsi in un universo vastissimo, molti direbbero addirittura infinito, fatto di almeno mille miliardi di miliardi di galassie.
La loro esistenza ebbe origine in un attimo preciso di quel cosmo, che poi fu definito l’Attimo Zero, simultaneamente su qualche centinaio di mondi orbitanti intorno ad altrettante stelle.
Erano esseri monocordi, che vibravano all’unisono insieme al cosmo che li ospitava.
Ognuno dotato di una propria coscienza e di una propria identità, tutti insieme concorrevano alla “Grande Marcia” che li vedeva diffondersi e moltiplicarsi in ogni dove in maniera inarrestabile e continua.
Occorsero solo nemmeno un miliardo di anni perché il loro intero universo divenisse saturo della loro presenza, ma imperterriti non cessarono il processo di espansione, sino a che, tale universo, ormai incapace di contenerli ed anticipare la loro espansione cedette ed esplose in un immane boato.
Fu il preludio di un’incessante procreazione di altri universi dalle più svariate, strambe e singolari caratteristiche.
Di sicuro quello che ebbe il suo momento di esistenza più significativo fu quello dei Bruchi Neri.
Si è ben inteso non buchi neri, ma Bruchi Neri.
Queste erano creature talmente piccine che anche un milione potevano stare sulla punta di uno spillo.
Il processo che decretò la loro nascita ebbe luogo circa mille miliardi di anni dopo la nascita del loro universo.
E la loro evoluzione e persistenza in tale cosmo forse si può considerare in non più di un millisecondo.
Ma erano creature portentose ed intelligentissime.
Capaci persino di dilatare la loro esistenza su e giù per il tempo ed alla fine risultò potessero esistere in uno spazio senza tempo che però li annichilò in un battibaleno a causa di una burrascosa tempesta temporale.
A sua volta tale evento ne generò altri che a loro volta diedero origine ad altri universi.
Ma a noi ne interessa uno in particolare che per la nostra stessa esistenza e stato esistenziale.
La creazione dell’universo Mombu.
Tale universo è ancora oggi ben presente.
Ha un’estensione infinita ed a ben vedere è un cosmo abbastanza consueto, molto simile al nostro, dove le leggi fisiche che lo governano sono abbastanza simili.
Senonché, sebbene lo scorrere del tempo ricalchi molto da vicino il nostro, i principi di causa ed effetto sono invertiti.
Mi spiegherò bene per intenderci come si deve.
In tal contesto si potrebbe considerare la mia intenzione di assestare un calcione come si conviene ad un grosso deretano.
Ovviamente ciò comporterebbe nel nostro universo una sensazione spiacevole e dolorosa per il povero malcapitato oggetto di tali mie attenzioni.
Ebbene nel cosmo Mombu se io potessi ritenermi responsabile di tale evento increscioso assisterei alla reazione di tormento della mia vittima ancor prima che la mia intenzione si palesasse e solo successivamente potrei prendere coscienza del rotear della mia gamba verso tal sedere.
Si può quindi ben immaginare la confusione generata da simile bailamme, per cui accade che mai si possa venir a capo di nulla.
E tutte le creature qui presenti hanno il loro bel da fare per condurre un’esistenza degna di questo nome, si pensi che mai un impudente è stato punito per ciò che ha commesso, dal momento che il danno cagionato sempre è avvenuto prima del misfatto.
Un casino come si deve davvero.
In fisica tale flusso di eventi viene definito come entropia invertita.
In quel luogo, al contrario di quanto avviene qui da noi, ogni cosa tende alla minima entropia.
Il risultato è il massimo disordine. Oppure il massimo ordine a dire il vero, dipende tutto dal punto di vista che si preferisce adottare.
Comunque, ciò che a noi interessa è il fatto che anche in tale universo fossero presenti oggetti stellari particolari, delle singolarità speciali, i buchi neri.
Essendo un universo talmente vasto da essere infinito, presentava un numero infinito di buchi neri, e siccome gli eventi si svolgevano secondo il principio invertito di causa ed effetto, alla sua origine tali buchi neri erano già tutti belli e pronti.
In ognuno di essi era presente oltretutto un intero universo ed il caso volle che uno di tali buchi neri contenesse proprio il nostro stesso universo!
Si capisce bene quindi quanto sia stato importante quanto accaduto al povero Olaf, il demiurgo.
Nell’evento tragico della sua fine era già contenuto la nostra rivendicazione di esistenza.
Olaf, il demiurgo, era stato per noi l’artefice primo, il sommo Creatore a cui ogni singolo atomo dell’universo in cui viviamo deve a lui la sua presenza.
Ebbene, si potrà pensare, ma in fondo cosa importa?
Perché tale fatto riveste una così somma importanza?
In fin dei conti da che mondo e mondo tutto è in perenne creazione ed annichilimento.
In ogni attimo di tempo ed anche in ogni attimo di assenza di tempo vengono generati infiniti universi.
Uno in più o in meno può fare la differenza?
Per noi stessi sicuramente sì.
Per noi medesimi, tutto ciò che ha portato alla nostra presenza è di somma ed infinita importanza.
E non solo questo.
Anche la qualità e dignità dell’esistenza che conduciamo è importantissima!
Ben si capirà quindi quanto possa essere stato fastidioso che alcuni fatti accadessero, in un modo che è assai difficile da comprendere, a scapito di altri che sebbene accaduti non si sono mai concretizzati nella nuova successione dei fatti.
Capisco benissimo che si possa essere ingenerata una certa confusione.
Sarà bene quindi illustrare per benino tutta quanta la questione.
Al di sopra del nostro piano di esistenza ne esistono molteplici altri.
In essi vivono tutta una serie di entità dotate chi più chi meno di propria volontà e discernimento.
Essendo poste su un piano dell’esistenza al di sopra del nostro, sono a noi superiori in variegati ed incomprensibili modi.
In ogni piano vi sono entità maligne o benevole, ma la stragrande maggioranza sono verso di noi totalmente indifferenti e la nostra misera vita è considerata semplicemente né più né meno paragonabile a quella di un granello di polvere.
Ne consegue che se noi fossimo funzionali ad un qualche interesse che li riguardasse, verremmo usati per la soddisfazione ed il raggiungimento di tale scopo come fossimo foglie morte nel vento.
Mano a mano che si sale di livello, indifferenza e disinteresse per noi aumentano e considerazioni morali come bene e male sfumano sino a scomparire.
Tali entità sono da sempre state confuse e considerate da noi come divinità, dotate di valori che sono invece esclusivamente umani.
Ed ogni qualvolta che sono intervenute nel nostro processo evolutivo la conseguenza è stata sempre caos, disastri e dolore.
Se le cose fossero andate per l’universo e per noi piccoli ed insignificanti (per la grandezza del cosmo) esseri umani come avrebbero dovuto andare, ci avrebbe accolto un futuro radioso di espansione nella nostra galassia e poi in tutto l’universo. Un meraviglioso svolgersi di eventi, una crescita della nostra Anima, del nostro Spirito e, insieme a noi, di ogni altra creatura più o meno senziente in ogni stella del firmamento.
Ma in tale portentoso cammino risiedevano troppo equilibrio, armonia, benessere, creatività e bellezza.
Energie che troppo male si conciliavano con le esigenze nelle sfere di esistenza superiori alla nostra.
In cui principi e finalità a noi imperscrutabili esigevano un tributo di sangue immenso per noi, insignificante per loro.
E condizione indispensabile all’esistenza per ogni tipo di creatura ed entità di qualsiasi livello è poter disporre di una fonte cospicua di energia con cui sostentarsi.
Quindi non appena tali entità furono consapevoli della realizzazione di quanto da noi creato ed edificato, e dell’enorme opportunità che noi costituivamo dal punto di vista energetico, si adoperarono affinché la catena di eventi che aveva portato sino a quel punto tornasse indietro su sé stessa per poi alterarsi e modificarsi, adattandosi così alle loro esigenze.
Era indispensabile noi divenissimo funzionali alla soddisfazione delle loro necessità. In soldoni potessero trarre da noi il cibo di cui loro abbisognavano.
Tale processo a ritroso passò quindi per la nascita della singolarità che aveva generato il nostro universo uscendo dal buco nero nel cosmo dell’universo Mombu. Da lì si risalì a tutta la catena di eventi che aveva generato gli infiniti universi dopo la burrascosa tempesta temporale dell’universo dei Bruchi Neri.
Poi si ritornò indietro di mille miliardi di miliardi di anni e più su per tutti gli universi strambi e particolari generati dal boato dell’universo reso saturo dall’infinito procrearsi delle creature Beretrici.
Da qui ancora si risalì attraverso gli eventi vibrazionali seguiti alla risonanza di infiniti universi paralleli creati dalla putrescente mente di Olaf, il demiurgo.
Quindi si percorse ancora a ritroso ogni singolo evento generatore di vita nei mondi al di sotto delle grate in cui precipitando a terra con il cranio fracassato Olaf, il demiurgo, perse la vita.
E qui, il quel preciso istante in cui il piede di porco penetrò come fosse burro la testa del malcapitato, venne eseguita un’azione del tutto insignificante e di poco conto.
Un atto talmente inosservabile che mai nessuno avrebbe potuto con sicurezza affermare fosse mai accaduto.
Un gesto di così di scarso effetto che smosse nell’aria solo alcuni piccolissimi ed invisibili atomi intorno al sangue che copioso fuoriusciva dalla testa e che andava ad inondare di vita i mondi sottostanti.
Ma tale esiguo, dappoco, irrisorio, marginale, trascurabile atto si ripercosse come un’onda di una influenza devastante in ogni universo, cosmo, realtà e piano dell’esistenza appena generato.
Tutto quanto sino al nostro universo, di nuovo, dove gli eventi che ebbero a generarsi dissolsero come fumo un futuro pieno e già realizzato. Generandone uno del tutto nuovo e di sicuro, per le superiori entità, magari poco dissimile, ma per noi angosciante e devastante.
E che futuro ci era stato scippato?
Come dicevo un futuro pieno, appagante e luminoso avevamo già realizzato.
Dopo centinaia di lunghi millenni di evoluzione avevamo raggiunto con fatica l’apice umano della nostra crescita fisica, tecnologica e soprattutto spirituale.
Fu un percorso arduo, costellato di sconfitte e di vittorie su noi stessi e sugli elementi del mondo esterno che con pazienza ci forgiarono.
Alla fine avevamo raggiunto un tale equilibrio dentro noi stessi e il resto del creato che iniziammo una lenta espansione nell’universo.
Incontrammo specie di altri mondi che come noi avevano subito processi di crescita simili e con loro instaurammo sodalizi di mutuo progresso e beneficio.
L’intera nostra galassia pullulò della nostra vita e di quella delle altre creature che ci accompagnarono e dopo miliardi di anni addirittura ci spostammo di galassia in galassia.
Tutta questa pace, crescita e benessere accompagnava come un tutt’uno anima e corpo.
E così il nostro Spirito ebbe modo di crescere di mondo in mondo e la nostra essenza, l’Anima, acquisire quell’esperienzialità per cui era stata scissa dall’Uno Creatore. Ebbe così modo di rispecchiarsi in esso ed in esso ritornare.
Un cammino sublime ed appagante.
Troppo a dire il vero per quelle entità dei piani superiori che avevano ben altre finalità che quelle della concretizzazione dei nostri bisogni…
Quindi esse agirono. E quel lieve smuovere di atomi nel mondo di Olaf, il demiurgo, ebbe sul nostro universo conseguenze inimmaginabili.
La nostra stessa evoluzione ne fu stravolta. Invece di subire un lento e progressivo cammino di crescita, ebbe brusche ed improvvise impennate che in poche migliaia di anni la portarono al punto che oggi noi conosciamo.
E come avvenne questo drastico meccanismo di crescita?
Non in modo naturale.
Infatti la catena di eventi che partì dal mondo di Olaf, il demiurgo, fece anche in modo che circa tredicimila anni fa si trovasse sul nostro mondo anche un’altra specie di creature dotate di intelligenza, di cui quasi la totalità di noi mai avrebbe sospettato l’esistenza. Esse, come fossero Dei creatori modificarono l’essenza stessa dell’uomo, attraverso manipolazioni del nostro corredo cromosomico e del nostro spirito.
Ma il loro scopo non fu quello di farci saltare centinaia di migliaia di anni evolutivi o quello di renderci migliori od efficienti.
Tutt’altro.
Nei loro piani vi era semplicemente l’intento di plasmare una specie fiera e promettente come la nostra per renderla mansueta, docile, servizievole e servile.
Il loro scopo fu quello di domesticarci ed asservirci ai loro bisogni.
Alla fine però sfuggimmo da quella condizione, di schiavi ed animali domestici quali eravamo divenuti, perché troppo numerosi.
Come conigli ci moltiplicammo per il mondo senza freni e senza quasi ostacoli grazie all’intelligenza che avevamo sviluppato anche grazie alle loro manipolazioni.
Ma non per questo fummo liberi e fuori dal loro controllo.
In modi che nemmeno possiamo supporre condizionarono e determinarono la nostra storia ed il nostro percorso su questo mondo.
Non esitarono ad utilizzare alcun mezzo, fosse cruento, creasse sofferenza, stenti e dolore. Per noi nutrirono mai alcuna empatia, anzi spesso mostrarono nei nostri confronti un sadico piacere nell’essere cagione di tanta sofferenza, reputandoci infimi ed inferiori. Semplicemente dovevamo essere asserviti ai loro intenti anche nelle condizioni più estreme ed inumane.
Avevano tollerato ci diffondessimo per il mondo senza troppe restrizioni e ci moltiplicassimo così tanto perché avevano bisogno raggiungessimo un certo grado di sviluppo tecnologico e scientifico, cosa possibile solo con una certa massa critica.
Negli ultimi decenni avevano aumentato i loro contributi diretti in tali discipline, ormai erano molto vicini a ciò che a loro serviva.
Ed erano quindi state fate scelte opportune.
In realtà noi esseri umani non eravamo mai stati a loro indispensabili assolutamente.
Questi esseri erano stati esiliati dal loro mondo per divergenze radicali con gli altri della loro specie, fatto che li aveva portati ad un confronto diretto anche cruento.
Gli era stato consentito pure di spostarsi con relativa facilità all’interno di questo sistema stellare, ma gli strumenti tecnologici di cui erano stati forniti non avevano una durata eterna e come era ovvio richiedevano manutenzione.
E con il tempo molti dispositivi non furono più utilizzabili.
Inoltre erano dotati di una caratteristica per noi invidiabile. Ogni loro vita infatti poteva durare persino diverse migliaia di anni, anche in assenza della loro tecnologia.
Invece per lo sviluppo delle caratteristiche umane avevano alla fine deciso che le nostre vite non avrebbero potuto superare il centinaio di anni. Inizialmente non era stato sempre così, ma poi timorosi che potessimo rivoltarci contro di loro, a volte era persino accaduto, limitarono di molto la durata della nostra esistenza.
Molti di noi con gli anni acquisirono quelle competenze e quelle abilità, anche contro i loro desideri, che erano proprie di quella specie, questo fatto li fece infuriare a tal punto che per poco non fu decretata la nostra estinzione.
Ora, proprio oggi, avevamo raggiunto quello sviluppo tecnico per permettere di ripristinare molti dei loro dispositivi e della loro tecnologia, ed in fondo quindi non eravamo più così necessari. Per lo meno non nel numero attuale…
Quindi quel grande futuro pronto ad accoglierci, già realizzato nel ramo di realtà che sarebbe a noi spettato, fu semplicemente cancellato.
E noi miseri esseri umani ci ritrovammo nella condizione di essere parassitati nell’anima e nella nostra vita.
Nell’anima ad opera di quelle entità supreme dei livelli superiori che per il raggiungimento dei loro scopi per lo più incomprensibili avevano cambiato la catena della creazione di così tanti universi.
Nella conduzione della nostra esistenza invece da quegli esseri alieni che ancora vivono tra noi e che così condizionano le nostre vite ancora nel mondo odierno.
A quello che ci è dato sapere la nostra anima è quindi utilizzata proprio come fosse una sorta di batteria dalle entità dei piani superiori che, grazie alle emozioni che vengono sprigionate all’interno del nostro spirito, di norma quasi esclusivamente quelle negative, si approvvigionano di energia vitale.
E pure le nostre esistenze materiali sono esclusivamente funzionali agli intenti di una specie per noi matrigna che però non sa che a sua volta è solo uno strumento atto a generare quel contesto indispensabile ai livelli di esistenza superiori per parassitarci.
Non era questo di certo il nostro radioso futuro.
Ora purtroppo lo è divenuto.
In questo oceano di dolore però, vi è una piccola increspatura di minuscola positività. Almeno per tutti noi che siamo qui presenti in questo momento.
Difatti le nostre singole individualità presenti ora in questo nuovo scenario, in quello che avrebbe dovuto essere un radioso futuro non sarebbero mai esistite.
Vi sarebbero state altre vite, altre esistenze, ma non le nostre di oggi.
Quel cordoglio che proviamo per tutte quelle anime che avrebbero vissuto in quell’universo che più non è, è in effetti cancellato dalla consapevolezza che tutto ciò ha permesso a noi singolarmente di esistere.
Forse una vita non appagante e piena come quella dei nostri contraltari, ma pur sempre una nostra vita che forse possiamo cercare di affrancare dalla schiavitù che ci sovrasta.
Di conseguenza un unico fatto è qui certo ora.
Noi siamo qui, in questo mondo ed in questo stesso momento, e qui conduciamo le nostre vite.
In questo piccolo ed insignificante Mondo di mezzo.

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Lunedì, 12 Maggio, 2025

La riscrizione della Storia.

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La riscrizione della Storia.

Winston Smith e uno dei personaggi protagonisti in “1984” di George Orwell.
Suo preciso compito è quello di alterare articoli di giornali, fotografie e registrazioni per farle conformare alla “verità” ufficiale. Che ovviamente può essere rimaneggiata anche più volte a seconda delle diverse esigenze contingenti.
Questa è l’immagine che mi si è stagliata in mente leggendo il commento di un mio amico ad un post precedente, nel quale si soffermava sulla necessità di attingere alle fonti originali per conoscere da vicino i fatti come in verità si sono svolti.
Premetto che questa è sempre stata anche la mia precisa opinione.
Lo studio della Storiografia in ambito storico mi ha sempre affascinato in effetti.
Ma. Ma esiste un ma non di poco conto oramai.
Abbiamo raggiunto un tale livello della tecnica, che oggi risulta abbastanza semplice, disponendo degli strumenti e delle risorse più opportune, manipolare ed alterare direttamente le fonti stesse.
“L’alterazione del passato per controllare il futuro”, come amava dire sempre Orwell sopratutto appunto nel suo romanzo sopra citato, è sempre stata compiuta da chi di volta in volta assurgeva a posizioni di potere.
Questo poteva avvenire in modalità molto differenti.
Bruciare i libri ad esempio è sempre stato uno strumento privilegiato atto allo scopo. Se addirittura la distanza temporale dagli eventi non era molta si poteva ricorrere allo strumento dell’assassinio per eliminare la memoria storica diretta degli accadimenti. Senza testimoni non più in vita tutto si poteva relegare all’ambito della diversità d’opinione.
Ad ingarbugliare le cose, a volte accade persino che le manipolazioni avvengano del tutto involontariamente oppure “a fin di bene”.
Nei periodi storici in cui il sapere veniva tramandato attraverso testi, su carta o pergamena poteva avvenire che durante la copia dal testo originale, ormai consunto e magari quasi distrutto, venissero omesse intere parti perché non più recuperabili, oppure modificate perché “suscettibili” da un punto di vista etico per le concezioni filosofiche e le diverse sensibilità religiose di coloro che si occupavano delle trascrizioni.
Faccio ora un esempio molto controverso.
Nel 325 d. C., a Nicea, venne indetto ad opera di Costantino I il primo concilio della storia cristiana.
Il cristianesimo non era ancora stato adottato come religione dello stato imperiale, e Costantino volle cercare di accentrare nella figura dell’Imperatore la figura di riferimento religioso.
In quegli anni una moltitudine di credi era presente all’interno del vasto impero (cosa dovuta prevalentemente all’aver inglobato all’interno della società romana culture provenienti da ogni dove nei territori precedentemente conquistati) e non vi era ancora stata una predominanza netta di una religione su un’altra.
Costantino prima del concilio probabilmente non era nemmeno un cristiano come non lo era nemmeno la madre come invece comunemente è stato tramandato (quasi sicuramente faceva parte della congregazione dedita al culto di Mitra) ed a cui si attribuisce la spinta che portò poi a elevare la religione cristiana a culto di stato.
Vi sono vari riferimenti incrociati che fanno ritenere che al concilio parteciparono personaggi interpreti e depositari di moltissimi credo religiosi differenti dal cristianesimo; quella sede fu deputata alla ricerca di un culto che potesse essere comunemente accettato da gran parte della popolazione civile, come una sorta di summa delle varie confessioni.
La figura dell’Imperatore ne avrebbe incarnato la guida spirituale. L’unione del sacro e dell’amministrazione dello stato. In modo molto simile alle rappresentazioni dei vari faraoni che avevano governato l’Egitto per centinaia di anni.
La nuova religione che uscì dal concilio dopo quasi un paio d’anni (e sotto una spinta determinante da parte di Costantino che arrivò a minacciare i partecipanti al concilio perché si stavano protraendo troppo le contrapposizioni) vide il prevalere di molte di quelle che vennero poi tramandate come tradizioni cristiane legate a visioni mitraiche. Vennero scelti alcuni vangeli propri dei primi cristiani, pesantemente rimaneggiati e relegati all’oblio gli altri.
A seguito di queste determinazioni, Costantino decise che bisognasse fare piazza pulita di tutto ciò che non era stato incluso in ciò che il concilio aveva stabilito. Venne applicata una severa disciplina per rimuovere ogni testo o riferimento presenti nei culti che sino a quel momento avevano convissuto insieme.
Ma non solo. Si stabilì infatti venissero distrutti senza eccezione tutti gli atti ed i documenti che erano stati redatti nella conduzione del concilio stesso.
Quanto affermato sopra in verità è molto controverso.
Difatti molte interpretazioni storiche danno come più plausibile semplicemente la perdita od il deperimento di tale documentazione.
Condivido solo in parte quest’ultima giustificazione.
Atti e documenti di concili ed altra documentazione anche immediatamente seguenti al primo ci sono giunti anche integralmente.
Ma comunque siano andate le cose poco importa. Quello che deve fare riflettere è comunque quanto ottenuto, voluto o meno. Gran parte delle dottrine e dei diversi vangeli, oltre a quelli stabiliti, sono per lo più scomparsi del tutto o rinvenuti successivamente solo in minima parte.
Per tornare a tempi più recenti si osservi una questione che sta suscitando tutt’ora scontri feroci di visioni contrapposte. L’argomento del se siamo o meno mai andati sulla Luna, o quantomeno della falsificazione del primo sbarco umano lunare con la missione Apollo 11. Molte delle tesi dibattute dall’una e dall’altra parte sarebbero state facilmente smontate dall’esame approfondito dei nastri e delle diapositive originali in cui era stata filmata e fotografata tale missione.
La cosa davvero, ma davvero incredibile è che di tali nastri non vi sia più alcuna traccia.
La giustificazione ufficiale della NASA?
I nastri siccome costosi erano stati “riciclati” per nuovi utilizzi.
Ma dai! Si può davvero dare credito ad un’affermazione del genere?
Ma come, la prova principe, la testimonianza di un evento così importante che avrebbe segnato per sempre il futuro dell’umanità come lo sbarco dell’uomo sulla Luna, sarebbe stata semplicemente distrutta per poter riutilizzare tali nastri?
No, non riesco proprio a credere a tale motivazione.
Non si può in nessun modo accettare una tale perdita, patrimonio di tutti gli uomini, oltretutto con una motivazione così risibile e assurda.
Tutto questo per mostrare che anche in passato, come effettivamente si siano svolti determinati fatti, spesso sia risultato molto difficile da determinare con sicurezza.
La Storia da sempre è stata manipolata, persino nelle sue fonti primarie.
E oggi?
Oggi è tutto veramente ancora più aleatorio ed indeterminato.
Con le attuali tecniche siamo in grado di falsificare e manipolare registrazioni, trasmesse anche in tempo reale, audio e video.
Possiamo ricreare o riscrivere interi documenti.
Sia con programmi specifici, sia usando l’Intelligenza Artificiale. Oggi risulta già spesso molto difficile poter distinguere un documento falso da quello originale.
Ed in futuro lo sarà ancora di più.
E possiamo già assistere quotidianamente alla metodica falsificazione di eventi del passato e del presente.
E’ vero, sopratutto per la Storia recente esistono ancora testimonianze dirette e facilmente reperibili.
Ma accade anche che un evento del tutto falsificato, nonostante la prova documentale ancora facilmente disponibile a dimostrazione del contrario, a furia di essere detto e ripetuto con continuità esasperante, assume i connotati di fatto realmente accaduto.
Un esempio?
Il concetto che siano state le forze alleate ad aprire e svelare al mondo gli orrori dei campi di concentramento al finire della seconda guerra mondiale. Quando invece, in realtà, molto prima erano stati liberati dalle forze dell’Unione Sovietica.
Un fatto storico ancora incontestabile per fortuna.
Ma per quanto, vista questa martellante propaganda che vorrebbe imporre alle persone una visione completamente diversa dello stesso evento?
Per lo meno fino a quando le persone, che ancora ricordiamo questo pezzettino di Storia, saranno vive per poterlo testimoniare.
E più in generale, vuoi per pigrizia, per indottrinamento o condizionamento siamo in un certo qual modo anche noi colpevoli.
Per questo si dovrebbero discutere per bene queste tematiche da parte di tutti e cercare di imporre scelte atte a preservare, se pur un minimo, il patrimonio storico ancora presente e presuntivamente inalterato.

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Venerdì, 9 Maggio, 2025

Ministerium Veritatis.

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Ministerium Veritatis.

Ho maturato un pensiero negli ultimi decenni che si è sempre fatto più chiaro di anno in anno.
Che esista un processo manipolativo della coscienza e della conoscenza per scopi che non conosco e che nemmeno devano importare in senso stretto.
Il fatto dirimente consiste invece nell’acquisire questa consapevolezza.
Consapevolezza che alla fine porta a ritenere che nulla deva essere dato per vero e per scontato.
E’ stato un percorso che mi ha portato ad eradicare conoscenze che ritenevo alle fondamenta del mio mondo.
Questa mia peregrinazione è stata sobillata da un post letto quest’oggi, in cui venivano spiegate da parte di un “pensatore” le varie opinioni che avevano le persone di strumenti come google nella ricerca di informazioni, in cui alla fine si arrivava alla considerazione che le informazioni disponibili non sempre possono risultare attendibili o veritiere.
Giustissima considerazione persino condivisibile.
Ma era assente un’ulteriore riflessione. Riflessione che oggi, con il mio vissuto, non posso fare a meno di fare emergere.
Che moltissimi informazioni non siano in verità attentamente manipolate, cambiate, ribaltata od addirittura omesse.
In tale analisi infatti non viene viene considerata la parte progettuale relativa alle intenzioni di chi gestisce tali strumenti.
Moltissimi dei risultati google sono attivamente manipolati in modo preconcetto, oppure intenzionalmente diretti a celare alcune parti e persino al relegare nell’oblio fatti dirimenti.
Lo stesso problema si può in modo evidente notare nella tanto blasonata piattaforma wikipedia.
Questa un tempo la consideravo come un’opportunità di trasmissione di conoscenza senza pari e vedevo in essa potenzialità incredibili.
Ora ho maturato un’opinione nettamente differente.
E’ infatti divenuta uno strumento gestito da gruppi di individui con il fine di distorcere le informazioni se non falsificarle, condurre narrazioni artefatte e tentare persino di cambiare la Storia stessa.
L’ho notato soprattutto in relazione ad alcune biografie di personaggi tutt’ora viventi, in cui la credibilità di queste persone viene fatta a pezzi, vengono introdotte informazioni errate, cose importanti vengono omesse e vengono dipinti come individui inaffidabili, inattendibili se non addirittura menzogneri.
Tale piattaforma è divenuta ora chiaramente uno strumento orwelliano pronto ad innalzare nuove verità, in cui si propugnano come incontestabili ad esempio alcuni dogmi come scientifici quando in realtà di scientifico non hanno proprio nulla.
Si è arrivati a distorcere talmente tanto la realtà e talmente tanto in alcuni ambiti che è divenuto veramente improbo discernere il vero dal falso.
E la cosa bellissima è che si faccia passare tutto questo come unica affermazione della verità e considerare tutto il resto come fake.
Così lo sono divenuti quasi tutti gli strumenti informatici e le piattaforme web che utilizziamo quotidianamente.
Il fatto osceno è costituito da quanta poca consapevolezza ci sia intorno a questo tema che inevitabilmente potrebbe condizionare il futuro stesso dell’umanità.

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Martedì, 6 Maggio, 2025

Disumanizzazione parte quarta.

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Non riesco, non riesco proprio a tacere.
La mia impotenza, percuote ogni corda del mio animo in maniera dilaniante.
La complicità da perfetti collaborazionisti perpetrata dai più diffusi quotidiani mi provoca un voltastomaco terribile.
E’ vero, tutte le maggiori testate sono in caduta libera come vendite e credibilità, ma non di meno ciò che quei pseudo giornalisti riescono a scrivere per giustificare un genocidio infame, feroce, senza alcuna pietà e così demoniaco, mi repelle e mi ripugna, mi disgusta, mi nausea e mi suscita un ribrezzo senza limiti.
Non riesco nemmeno a scrivere i nomi di tali testate tanto in me suscitano sentimenti di repellenza.
Come si può così ignorare quello che sta accadendo nelle terre palestinesi?
Come si può giustificare l’ignominia che una parte del mondo occidentale che si definisce così evoluto, democratico e civilizzato, attivamente e con logica feroce e fredda sta perpetrando con tali atroci crimini?
E un genocidio, non ci sono altri termini per definire cosa sta avvenendo, è semplicemente e null’altro di questo. Un GENOCIDIO.
Un genocidio non ha giustificazioni.
Un genocidio non può e non deve essere chiamato in altro modo.
Vi è una parte della popolazione umana che di umano non ha nulla e probabilmente non ha mai avuto nulla.
Mi viene persino da pensare che tali atroci atti non siano commessi nemmeno da esseri umani.
Un essere umano non può accettare che si possano compiere tali atti di sterminio nei confronti di altri esseri umani.
Sì lo so, in passato atrocità simili sono state perpetrate nei confronti di innumerevoli popolazioni, dai catari, ai nativi americani, agli armeni.
Ed ora sono commessi persino da coloro che più di ottant’anni fa hanno subito una simile sciagura.
Un aspetto così atroce probabilmente fa parte dell’animo umano.
Non lo so.
Una parte di me rifiuta però questa considerazione.
Ritenendo che solo un qualcosa di esterno all’uomo possa far emergere tali crimini d’odio verso la specie umana.
Ecco che allora prende forma nella mia mente l’ipotesi dell’esistenza che possano esserci progetti demoniaci od addirittura alieni all’uomo stesso, che vogliono vedere l’uomo umiliato ed annientato.
Come, come altrimenti spiegare l’indifferenza e l’accettazione o addirittura la giustificazione per ciò che sta avvenendo?

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