Sabato, 30 Novembre, 2024

Ferri.

ferri.png

Ferri.

Hanno messo cancelli davanti al naso. Alla bocca.
Hanno cintato i nostri centri, le nostre città, le nostre case.
Hanno eretto muri tra noi ed i nostri cari. Nei nostri cuori.
Hanno assediato le nostre menti, i nostri pensieri.
Persino i nostri ricordi.

Non si possono più udire le parole vibrate dalle labbra.
Serrate tra i denti le parole vengono scalciate e represse.
Tonanti e roboanti pensieri soffocati ed affievoliti.
Persino il respiro è negato. Soffocato ed ingurgitato.

Prigionieri nelle nostre cantine. Nelle profondità delle case.
Incatenati tra brune e tetre pareti, e nelle sedie accasciati.
Con sguardi corvi a scrutar dalle appannate finestre.
Con sguardi persi, grigi, pesanti, con la sapienza annullata.

Non vi è più calor negli abbracci. Strappati, paurosi e negati.
Han proibito i baci, carnosi, colmi di passione e sfiorati.
Han detto che mischiar il fango di mano in mano sia cosa brutta,
come arrecar offesa.
A recar messaggi d’amore non vi è più neppur la bramosa pelle.

Ed infine è vietato portar parola ai pensieri. Pure a quelli puri.
E’ fatto severo divieto di volger lo sguardo laddove nevica.
Allo stesso modo dispiegar la mente alla luce e alla ragione.
Non vi è più animo.
Non vi è più Dio.
Solo oblunata mente.

Giovedì, 28 Novembre, 2024

Le varie varietà variegate di Homus Ridiculus.

homus-ridiculus.png

Le varie varietà variegate di Homus Ridiculus.

Le cose nel mondo sono sempre andate come dovevano andare. Fosse presente l’uomo o meno.
Da quando però esistiamo ed abbiamo iniziato a relazionarci con esso si sono presentate nell’universo intorno a noi una varietà pressoché infinita di individui dalle peculiarità e caratteristiche più disparate.
Vorrei parlare oggi di una specie chiaramente definita e del tutto particolare di varietà di Homus. L’Homus Ridiculus appunto.
Non ho proprio idea di quando questa specie del tutto specifica si sia presentata alla grazia del mondo.
Sicuramente quando è venuta alla luce possiamo affermare con sicurezza non sia passata per nulla inosservata.
La sorte benigna (anche se potrei nutrire dubbi in proposito della bontà del fato) ha voluto che avessi l’onore (od onere) d’incontrare sul cammino della mia vita molti degli individui che ne fanno parte.
Vorrei però includere una nota esplicativa.
Il termine Ridiculus molto spesso potrebbe essere sostituito con l’aggettivo Cretinus.
Ma torniamo a bomba.
Mi si potrebbe chiedere come distinguere questo genere dal resto dell’umanità.
Assicuro, è molto semplice.
Quando si sentono affermazioni del tipo:
“Bisogna fidarsi della scienzah!”
“Non credo minimamente in tutte quelle baggianate che mettono in discussione quello che gli esperti dicono!”
“Lo dicono per il nostro bene!”
“Lo fanno per il nostro bene!”
“Bisognerebbe metterli al muro tutti quelli che non si sono conformati.”
“Nemmeno rinchiuderli in casa! Campi di concentramento ci vogliono.”
“Li ho visti e li ho denunciati! Erano in tre a festeggiare. Tutti insieme. Tutti vicini!”
“Ma come non sei d’accordo! Lo hanno detto pure in televisione, è su tutti i giornali!”
E via discorrendo.
Simili esternazioni ovviamente potrebbero esplicarsi in contesti e situazioni diverse. Ma risultano tutte accomunate dal riporre una cieca fiducia in ciò che viene proclamato a gran voce e con toni seri e perentori dall’unico pensiero ammesso.
Quando chi padroneggia il potere impone direzioni o dettami, con l’avvallo prono e passivo di chi dovrebbe “informare”, ci si deve piegare ubbidienti e solerti alla piena conformità.
Persino ciò che si è appreso durante anni di studi universitari e ricerche, quelle sì scientifiche, viene annullato e cancellato da nuove direttive scientifiche che di scientifico non hanno proprio nulla. Ignorando del tutto persino il buon senso.
Ci si aspetterebbe che i facenti parte di siffatta umanità genuflessa siano ignoranti e bruti. Incolti e nullafacenti. Meglio ancora beceri zappaterra o trogloditi decerebrati.
Nulla di tutto questo. Con mia somma meraviglia una buona fetta di tale rappresentanza è costituita da colti laureati, specializzati ricercatori scientifici, affermati musicisti, attori più o meno di fama, dotti poeti e persino insigni professori universitari…
Ora, è conclamato in modo evidente che moltissimi di coloro siano null’altro che prezzolati al soldo dei potenti di turno (Homus Ridiculus Meretricius). E’ altrettanto evidente che molti altri siano oggetto di ricatti ed intrighi (Homus Ridiculus Coactus). Ed ancora altri ancora si siano semplicemente dovuti conformare ai desiderata dei Gran Maestri di logge massoniche di cui sono membri (Homus Ridiculus Frater Colegii Arcani).
Ma quello che appare sorprendentemente chiaro è quanto invece molti di codesti non siano altro che ingenui imberbi come, devo pur ammettere, ero io stesso in parte sino a qualche anno fa (Homus Ridiculus Ovis).
Inoltre non posso far altro che constare che il più insigne rappresentante del genere Homus Ridiculus sia il “Serviliter Obsequens”, facilmente traducibile in “Leccapiedi Appecorato”, in pratica tutti coloro che da sempre si sono uniformati ai voleri dei propri padroni e in modo servile, ossequioso, viscido e prono hanno difeso a spron battuto tutto quanto spesso è stato proclamato e assurdamente affermato.
Come detto prima contro logica e ragione, a dispetto di ciò che da sempre si è appreso e via via scoperto.
Annullando spirito critico e buonsenso, in preda ad un delirio ipnotico di cui si è totalmente ignari.

Lunedì, 18 Novembre, 2024

Il riflesso nello specchio.

me-stesso-riflesso-nello-specchio.jpg

Il riflesso nello specchio.

Come m’appare grigio il mondo stamattina.
Il cielo plumbeo e scuro ad appesantirmi ancor più l’animo…
Ecco questo è quanto si schiude al nuovo giorno, un giorno qualsiasi.
Ma è grigio ed opprimente ciò che ci circonda?
Oppure appare tutto così cupo perché un semplice riflesso dello Spirito che alberga in noi?
Noi, imperituri, crediamo di essere fatti di sostanza.
Ma è davvero come così tanto crediamo?
Tutto quanto l’universo non potrebbe essere solo un nostro gigantesco specchio che tutto comprende e nel quale vediamo la nostra immagine riflessa?
O meglio ancora, ogni cosa non potrebbe essere semplicemente compresa negli ambiti della nostra mente?
A ben pensarci è sempre stato così, anche nella rappresentazione classica del pensiero.
Il “Mondo delle idee” di concezione platonica ben racchiude e descrive questi concetti.
Però per Platone il “Mondo delle idee” è semplicemente un oggetto, non una nostra intima rappresentazione mentale.
O meglio la realtà di per sé stessa ha un proprio connotato di essenza imprescindibile, siamo noi esseri limitati che ne cogliamo un pallido riflesso e nel tentativo di comprenderlo la storpiamo e ne diamo solo una vaga rappresentazione.
Invece più tardi, nel neoplatonismo avviene una sorta di trasfigurazione di questi concetti che più li avvicinano al mio personale sentire, come ad esempio in Plotino o nel pensiero moderno di Berkeley od Hegel.
E’ il mondo ad essere interamente generato dalla nostra mente che di per sé stessa non ha un connotato oggettivo proprio di esistenza.
Mi si potrà irridere per questo, chi non ha certezza delle cose che lo circondano?
Vorrei però far riflettere sulla vera natura della realtà tangibile riportando una piccola parte introduttiva del mio romanzo: “Pallina ed i Sarvanot – l’Alleanza.”:
“Del resto, come si può affermare che l’universo stesso esista?
Per dirimere la questione bisognerebbe riflettere un poco su come avvenga tale processo.
Si supponga di trovarsi di fronte ad un bel gattone nero. Possiamo affermare, con decisione e con convinzione, di poter vedere con i nostri stessi occhi un gatto nero. Lo si può osservare distintamente davanti a noi. Senza ombra di dubbio alcuno. Ebbene, tale visione ci è consentita grazie al fatto che la luce andando a colpire tale micio, un poco è stata da lui assorbita ed un altro poco è stata poi riflessa verso i nostri occhi.
I nostri occhi ed eventualmente quelli del nostro vicino che osserva come noi la stessa scena. E già qui vi sarebbe da accapigliarsi.
Cosa certa è che noi sicuramente riceviamo una parte di luce che è diversa da quella diretta verso il nostro amico.
Quindi già a questo livello entrambi stiamo percependo cose diverse.
Di seguito l’informazione luminosa che raggiunge i nostri occhi, viene convertita dalla retina in segnali elettrici. Tale conversione, sebbene si basi sullo stesso principio per tutti noi uomini, avviene in modalità e con sensibilità diverse che variano da individuo ad individuo. Quindi affermare anche solo ora che tutti e due abbiamo visto lo stesso micio, con la stessa forma e dimensioni e le stesse sfumature di colore, ad un attento osservatore esterno parrebbe sin avventato.
Persino peggiore in verità è la situazione.
Una volta che l’informazione elettrica, attraverso il nervo ottico, sia giunta alle innervazioni del cervello, viene presa e trasformata in segnali neurochimici, poi riprocessata ancora in segnali elettrici e così via numerose altre volte. E ovviamente, come in precedenza, in ogni singola fase ed in tutte queste trasformazioni avvengono eventi diversi, con soglie di sensibilità diverse, che cambiano da persona a persona.
A questo punto la nostra mente interviene e cerca di dare un senso a tutto questo imbroglio. Un senso chiaramente diverso per ognuno di noi, che dipende dalle nostre passate esperienze, da fattori genetici o da cambiamenti ambientali esterni. Ed ancora da innumerevoli altri fattori.
A questo punto, io vedo ciò che è visto dal mio vicino? Direi proprio di no…
Proviamo ora ad estendere tale fatto appurato a tutto ciò che ci relaziona al Mondo esterno.
Tatto, Udito, Olfatto, Gusto, …
Siccome ogni cosa percepita cambia così tanto, i nostri Mondi sono proprio così uguali? Non sembrerebbe proprio.
E poi. Se tutti i nostri sensi fossero semplicemente ingannati? Se invece non esistesse proprio nulla, ma fosse la nostra stessa mente a farci credere che esistano i sensi esterni?
Quindi noi vivremmo nella convinzione che esista un intero universo, fatto di cose, oggetti, persone, gatti. In realtà ogni frammento percepito è in realtà costruito dalla nostra mente. L’universo semplicemente non esiste.
È interamente costruito dalla nostra mente.
Non esistono le cose.
Non esistono gli oggetti.
Non esistono le persone.”

Già, nulla esiste…