Venerdì, 28 Febbraio, 2025
Via, via, via.
Una strada lunga, asfaltata, di ghiaccio.
Ghiaccio sciolto tra i miasmi di un’afa torrida.
Due pensieri a galleggiar nel limbo,
che si riflettono come zanzare sullo stagno.
Offuscata la mente dall’umido grigiore,
mentre abbaglia questa luce accecante.
Percorro miraggi su miraggi.
Pensieri sconnessi e senza meta.
Come senza meta i miei propositi,
trascinati da un passo e un altro passo,
avanti senza intenzione alcuna.
Sfrecciano al mio fianco innumerevoli e svogliati.
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Pubblicata in “Cronospazio” edizioni Etabeta 2023
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Venerdì, 21 Febbraio, 2025
La grande Adunanza.
Venite a me Creature, venite da ogni dove.
Venite a lenir i dolori, le pene ed i travagli.
Venite unite e libere, a dispetto degli Spettri e della Morte.
Venite e godete della vita e dell’esistenza, dell’Amore profuso a piene mani.
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Di prossima pubblicazione su “Pallina ed i Sarvanot - Il Sacro Casto” ultimo capitolo della saga.
Domenica, 16 Febbraio, 2025
I Padroni della Terra.
Intere messi seminate, ora pronte al raccolto.
Un raccolto copioso, ad attendere di essere mietuto.
Miliardi di d’oro spighe sotto il cocente sole.
Ondeggiare pigre al vento, cullate dalla brezza mattutina.
Oh che godere a falciare il succoso nettare.
Oh che premio pieno che trabocca i calici assetati.
Ingorde le gole che trangugiano il fecondo sangue.
Avide le bocche a dilaniar le carni.
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Di prossima pubblicazione su “Pallina ed i Sarvanot - Il Sacro Casto” ultimo capitolo della saga.
Martedì, 11 Febbraio, 2025

Stanno uccidendo i Sogni (lo spettatore).
Cammino,
cammino in silenzio tra la gente, per non disturbare i loro pensieri.
A fianco di molti ho costruito la mia vita. Gli altri il tempo, ha fatto ombre.
Sempre più silenzioso avanzo e vedo ogni cosa perdere colore. Vedo gli altri, perdere colore.
Come da una tela imbrattata dall’acqua, i rivoli di colore si perdono.
Li vedo scolorire piano piano e divenire sempre più silenziosi…
Mentre fuori, il mondo mantiene le sue vivaci luci,
mentre in alto un falco si libra in volo,
io, solo, mi lacero gli occhi.
Non vedi lo scorrere del tempo?
Come tutto appare trepido di luce mentre corri?
Oppure ti richiudi e ti fai triste la sera all’incipiente notte?
Veleggi tra le note orchestrate che ti penetrano e poi ti trasportano.
Lontano tra le braccia di un tempo che tu, hai creato.
Lo stesso ritmo, pian piano ti trascina via.
E ti fa avanzare lentamente tra le mie braccia,
imbrigliandoti a me con infinita compiacenza.
E allora come un giovane cavaliere in sella ad una moto, corri.
Corri verso un tempo, che è allo stesso tempo, preda e cacciatore.
Poi la musica prosegue, divenendo a un tratto la stessa, ma grigia, uguale.
E tu con ogni briciolo della tua forza, non vuoi allontanarti via da essa.
Non vuoi cambiare la melodia.
Non vuoi ucciderla.
Non vuoi stravolgerla.
Ma infine la riavvolgi ed una nuova crei.
E ancora alla fine anche tu perdi colore e divieni grigio.
Come gli altri.
Come vuole diventare il mondo nuovo.
Solo che ora, anche tu, lo vuoi.
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Lunedì, 10 Febbraio, 2025
Addio.
Vedi oh mio capitano,
io vedo la nave che mi porta via da qui.
E’ come se vedessi con gli occhi miei,
la morte, lontano, che ha paura di dire sì.
E forse è un miraggio,
o forse solo un sogno,
ma non so che m’ importa di me.
E sento le urla disperate del gabbiano,
che è venuto, proprio qui,
a morir nel mare.
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Pubblicata in “Cronospazio” edizioni Etabeta 2023
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Domenica, 9 Febbraio, 2025
L’Universo.
L’universo, il nostro universo è un’immersione in simboli.
Simboli che danno Speranza.
Simboli di rettitudine. Di Beltà. Di appagamento e concupiscenza.
- Ogni albeggiare ti aggrappi ad essi viandante. -
E poi, vi son anche quelli di oppressione. Di crudele astinenza.
- O quelli che ti fan credere la vita beata e poi soffocanti ti spengono. -
E in effetti errante vagabondo nella tua Mente null’altro è presente.
Solo un’illusoria metafora di simboli insignificanti.
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Venerdì, 7 Febbraio, 2025
Disumanizzazione parte terza.
Vi sono aspetti così negativi della disumanizzazione che non possono essere ignorati. Aspetti che coinvolgono ciascuno di noi e che, se ignorati, ci avranno così modificato nello Spirito da farci perdere la nostra stessa Anima.
Mi voglio riferire in particolar modo all’indifferenza ed alla rassegnazione.
Accade così che accadimenti o dichiarazioni che dovrebbero suscitare in ognuno di noi sdegno, raccapriccio e rabbia ed infine ribellione, siano lasciati scivolare sulla nostra pelle e come risultato ci lascino quasi del tutto indifferenti.
Purtroppo oggi abbiamo una casta giornalistica per lo più venduta, schiava di interessi dei potenti o dei facoltosi, completamente asservita agli interessi dei grandi gruppi industriali ed economici. Che prende e distorce i fatti, li piega a narrazioni precostituite od addirittura li minimizza o tacendone li nasconde.
Per non parlare della classe politica totalmente adagiata sulle medesime posizioni, anch’essa schiava, comprata o ricattata.
Vi possono essere prese di posizioni contrapposte, ma finalizzate unicamente a convincere che vi siano poli in lotta tra loro quando che invece perseguono i medesimo obiettivi.
Quante e quante volte si è assistito a proclami ed enunciazioni poi completamente ritrattati e negati una volta conquistate le posizioni di potere.
Oltretutto posti come siamo in un recinto in cui ci vengono impediti i movimenti in ambito economico, monetario, sociale e culturale. Completamente succubi di una così detta comunità europea che persegue fini che non sono assolutamente quelli del benessere dei popoli, ma solo quelli dei “padroni del vapore”. Per non parlare poi del nostro ruolo che ci rende di fatto una colonia statunitense.
Queste sono le nostre condizioni di partenza.
Condizioni che però non giustificano il nostro essere imberbi e passivi nell’accettazione di ogni orrore.
Con un moto di soddisfazione ho accolto il risultato delle recenti votazioni negli stati uniti. Non perché nutrissi un qualche tipo di simpatia per il vincitore, anzi tutt’altro.
Ma le reazioni di panico e disperazione che avevano attraversato l’universo dell’informazione così detta main stream e della politica, avevano suscito in me una soddisfazione profonda.
Questo era stato un evento talmente dirompente che avrebbe potuto scombussolare le finalità liberticide repressive del pensiero così attive con la precedente amministrazione ai vertici della casa bianca.
E’ così infatti è stato, per lo meno in ambito della libertà di espressione. Tutta l’impalcatura costruita per impedire che chi avesse avuto una visione del pensiero diversa da quella ufficiale e propagandata venisse censurato, nascosto e represso, in un colpo è crollata.
Ma vi rendete conto?
Si è accettato che esistessero figure che potessero sentenziare sulla bontà delle cose che venivano dette, i cosiddetti professionisti dell’informazione e poi i famigerati “fact checker”.
Che non hanno fatto altro che umiliare la realtà, distorcerla, censurarla e negarla.
Sui principali social media era VIETATO nominare certi argomenti o citare certe parole ed in parte lo è tutt’ora. Pena censura, sospensione ed infine espulsione.
Per non parlare di tutti gli sforzi che sono stati fatti, per lo più nel mondo occidentale, per reprimere negli ultimi anni le libertà individuali, imponendo di fatto trattamenti sanitari obbligatori, coprifuochi e limitazioni di movimento ed addirittura di libera manifestazione!
E vogliamo anche citare di sfuggita tutta la pomposa propaganda ed i provvedimenti presi su questo assurdo, finto, ipocrita “green”?
Si può comprendere quindi il mio giubilo?
Ma sono stato sempre consapevole che il nuovo inquilino della casa bianca rappresentasse solo l’altra faccia del male.
Forse un male meno inverecondo e attuato meno pesantemente, ma pur sempre un male.
Ed oggi ha manifestato tutto il suo orrore ed il suo volto orribile con le ultime dichiarazioni del nuovo presidente.
Nel mondo oggi stanno avvenendo enormi atrocità. Non voglio essere melodrammatico. Nella storia dell’uomo si sono sempre purtroppo verificate. E nonostante oggi ci proclamiamo più evoluti e civili, di evoluto e civile non abbiamo una bene amata cippa.
In questo ultimo periodo siamo stati testimoni di un vero e proprio GENOCIDIO. Realizzato con ogni mezzo atto ad uccidere, mutilare e devastare una popolazione inerme composta per lo più da bambini.
Un GENOCIDIO giustificato da motivazioni che non ho nemmeno idea siano reali per tutta una serie di cose accadute che lasciano per lo meno perplessi.
Ma che stiamo scherzando?
Esiste comunque una motivazione valida per potere perpetrare un GENOCIDIO?
Si può dare liceità di attuazione di un abominio simile con una qualunque giustificazione?
Io rabbrividisco solo a questo concetto.
Un popolo che è stato oggetto di simili atrocità nel passato ora esegue le stesse azioni su un altro popolo inerme.
Sotto lo sguardo silenzioso e complice di giornali, tv, media, politici di un parte e dell’altra.
TUTTI complici con il loro silenzio per quanto sta accadendo.
Nell’ipocrisia più conclamata da parte di tutte le cariche più alte dello stato, TUTTE a loro volta complici di tali atti, nel fornire mezzi e sostegno.
E soprattutto silenzio.
Ed ora, l’altra faccia del male, appena insediata sul trono statunitense cosa propone?
Propone né più che meno che una DEPORTAZIONE di un intero “sfortunato” popolo.
Definito davvero incredibilmente così: “sfortunato”.
SFORTUNATO?
Ripeto SFORTUNATO?
Non oggetto di vessazioni, privazioni, morti, mutilazioni, torture.
No.
SFORTUNATO.
Per poter fare cosa poi?
Costruire una nuova terra, con alberghi, resort, campi da golf su un mare immacolato.
Un mare ed una terra intrisi di sangue rosso.
Sangue di innocenti e vorrei ricordarlo, di bambini.
Nel silenzio imbarazzato di un mondo occidentale falso e ipocrita che che in quella parte ripugno.
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Mercoledì, 5 Febbraio, 2025
Disumanizzazione parte seconda.
Sento il bisogno di fare alcune precisazioni su ciò che intendo come disumanizzazione.
“Svuotamento della vita umana da ogni spiritualità e senso morale e quindi da ogni dignità.”
Questo è il significato del termine secondo il dizionario Oxford Languages.
In effetti, è ciò che si avvicina maggiormente a processi in atto nel nostro mondo contemporaneo: un mondo nuovo, proteso verso la sostituzione del nostro spirito con feticci algoritmici (vedasi l’intelligenza artificiale) ed impianti elettronici e biomeccanici (vedasi la voce transumanesimo).
Il tutto però sagacemente orchestrato dai più “sani” principi neo-liberisti e neo-capitalisti.
In somma sintesi finalizzato all’ottenimento di un essere quasi umano totalmente mansueto, asservito e domesticato, un ibrido uomo-macchina le cui facoltà intellettive superiori sono “indirizzate” da una intelligenza artificiale esterna alla coscienza che è in grado persino di controllarne il corpo.
Per interessi terzi atti ad accentrare immensi ed impensabili capitali nelle mani di pochissimi soggetti. Che ovviamente sapranno magnanimamente amministrare e dirigere l’umanità tutta in vece sua e per il suo stesso bene.
Mi si potrà fortemente criticare per questa visione, nella mente dei più proiettata verso un futuro lontano ed improbabile.
Ma sarebbe davvero un futuro così remoto ed irrealistico?
Ricordiamoci che i processi possono avvenire anche per piccoli passi impercettibili, abituandoci gradualmente ad idee estreme fino a rendercele familiari, talmente tanto da darle ormai per scontate quando saranno già parte integrante della nostra realtà.
Quindi non bisogna fare crescere le coscienze, soprattutto non emanciparle. E’ indispensabile farle rimanere in recinti ben sorvegliati, dove i pensieri siano debitamente indirizzati e facciano parte di un unico movimento, sì magari siano permesse anche alcune sfumature ma nulla di più.
Ne ho avuta ulteriore contezza proprio oggi.
Il palcoscenico è un negozio de la Feltrinelli. Sì negozio, non libreria. L’attore principale è costituito dalla responsabile dell’attività, un’attempata signora.
Lo svolgimento del dramma avviene nella più piena cordialità e gentilezza.
Faccio il mio ingresso con il proposito di proporre alcune mie opere letterarie in conto vendita presso di loro per poter farmi un pochino di pubblicità e permettere al pubblico di conoscermi meglio.
Ottengo un diniego, gentile e garbato, che lì per lì non mi fatto riflettere molto, capita spesso ed è una cosa del tutto normale.
E’ stato invece il prendere coscienza delle motivazioni che mi ha lasciato interdetto, smarrito e con una grande tristezza nel cuore: “Non prendiamo in giacenza opere di autori. Proponiamo ai clienti le opere che più sono pubblicizzate e che hanno una più ampia tiratura commerciale, quelle delle case editrici più affermate, degli autori più conosciuti. Se poi proprio qualcuno ci fa espressa richiesta di un altro testo che qui non abbiamo allora lo possiamo anche ordinare.”
Ripeto la cosa sul momento mi è parsa del tutto normale e quindi non ho trovato nulla con cui controbattere o di cui disquisire.
Arrivato sulla soglia ho avuto un’improvvisa presa di coscienza sul senso delle parole che erano appena state espresse.
Parole che non sono state esattamente quelle, ma il cui significato del detto e del non detto era proprio quello.
Si capisce quello che intendo?
Se uno scritto è supportato da un apparato promozionale perché esprime valori o disvalori accettati e condivisi dai grandi soggetti editoriali o da coloro che vogliono indirizzare il pensiero collettivo e spingere su certe concezioni esistenziali allora viene proposto al pubblico; altrimenti deve essere annichilito e celato.
Nemmeno ho intenzione di nascondermi dietro ad un dito. Posso assicurare che esprimo questa rimostranza non perché offeso o vilipeso. Oppure perché ferito nell’orgoglio di scrittore e narratore. E nemmeno per vanità ferita.
Esprimo invece questo rammarico con tristezza e con la consapevolezza di osservare la peregrina direzione che l’umanità sta prendendo.
Posso anche comprendere le motivazioni contingenti che hanno spinto la responsabile di quell’attività ad esprimere quelle parole. Di sicuro ha la necessità di dover far quadrare i conti. Nel negozio vi erano dei dipendenti a cui di sicuro è corrisposto uno stipendio. E tra affitto, utenze e mille spese e una marea di tasse non si potrà concedere il lusso di azzardare proposte poco commerciali.
Lo posso ben capire.
Tuttavia, conservo un vivido ricordo delle librerie in cui una volta entravo. Colme, anzi, stracolme di volumi pigiati gli uni sopra agli altri su una miriade di scaffali. In cui non si riusciva nemmeno a stabilire una suddivisione precisa per genere o autore e spesso si trovavano strane commistioni di categorie diverse. Ed io alla ricerca di qualcosa che mi intrigasse mi facevo passare tra le mani un volume dopo l’altro.
E spesso, molto spesso, portavo a casa un tesoro sconosciuto che alla sua lettura mi apriva orizzonti nemmeno mai immaginati. E quante volte sono stato colpito da pensieri nuovi ed inaspettati. E che mi hanno mostrato mondi che poi mi hanno formato e cresciuto.
E ora?
Ora in questi “negozi” vi è un unico colore. Anzi un unica tonalità di grigio. Magari ancora con qualche sprazzo inaspettato di colore, ma ove per la maggior parte vi è uniformità di pensiero.
Si deve venir bene educati e domesticati.
Vi è un’ampia varietà tra cui poter scegliere.
Però solo fra ciò che è approvato e consentito.
Per l’amor del cielo, tra opere di sicuro eccelse e lodevoli.
Ma solo tra quelle.
Dove magari un nuovo ed impossibile pensiero, e fosse per di più rivoluzionario, non è né ammesso e né consentito.
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