La riscrizione della Storia.
Winston Smith e uno dei personaggi protagonisti in “1984” di George Orwell.
Suo preciso compito è quello di alterare articoli di giornali, fotografie e registrazioni per farle conformare alla “verità” ufficiale. Che ovviamente può essere rimaneggiata anche più volte a seconda delle diverse esigenze contingenti.
Questa è l’immagine che mi si è stagliata in mente leggendo il commento di un mio amico ad un post precedente, nel quale si soffermava sulla necessità di attingere alle fonti originali per conoscere da vicino i fatti come in verità si sono svolti.
Premetto che questa è sempre stata anche la mia precisa opinione.
Lo studio della Storiografia in ambito storico mi ha sempre affascinato in effetti.
Ma. Ma esiste un ma non di poco conto oramai.
Abbiamo raggiunto un tale livello della tecnica, che oggi risulta abbastanza semplice, disponendo degli strumenti e delle risorse più opportune, manipolare ed alterare direttamente le fonti stesse.
“L’alterazione del passato per controllare il futuro”, come amava dire sempre Orwell sopratutto appunto nel suo romanzo sopra citato, è sempre stata compiuta da chi di volta in volta assurgeva a posizioni di potere.
Questo poteva avvenire in modalità molto differenti.
Bruciare i libri ad esempio è sempre stato uno strumento privilegiato atto allo scopo. Se addirittura la distanza temporale dagli eventi non era molta si poteva ricorrere allo strumento dell’assassinio per eliminare la memoria storica diretta degli accadimenti. Senza testimoni non più in vita tutto si poteva relegare all’ambito della diversità d’opinione.
Ad ingarbugliare le cose, a volte accade persino che le manipolazioni avvengano del tutto involontariamente oppure “a fin di bene”.
Nei periodi storici in cui il sapere veniva tramandato attraverso testi, su carta o pergamena poteva avvenire che durante la copia dal testo originale, ormai consunto e magari quasi distrutto, venissero omesse intere parti perché non più recuperabili, oppure modificate perché “suscettibili” da un punto di vista etico per le concezioni filosofiche e le diverse sensibilità religiose di coloro che si occupavano delle trascrizioni.
Faccio ora un esempio molto controverso.
Nel 325 d. C., a Nicea, venne indetto ad opera di Costantino I il primo concilio della storia cristiana.
Il cristianesimo non era ancora stato adottato come religione dello stato imperiale, e Costantino volle cercare di accentrare nella figura dell’Imperatore la figura di riferimento religioso.
In quegli anni una moltitudine di credi era presente all’interno del vasto impero (cosa dovuta prevalentemente all’aver inglobato all’interno della società romana culture provenienti da ogni dove nei territori precedentemente conquistati) e non vi era ancora stata una predominanza netta di una religione su un’altra.
Costantino prima del concilio probabilmente non era nemmeno un cristiano come non lo era nemmeno la madre come invece comunemente è stato tramandato (quasi sicuramente faceva parte della congregazione dedita al culto di Mitra) ed a cui si attribuisce la spinta che portò poi a elevare la religione cristiana a culto di stato.
Vi sono vari riferimenti incrociati che fanno ritenere che al concilio parteciparono personaggi interpreti e depositari di moltissimi credo religiosi differenti dal cristianesimo; quella sede fu deputata alla ricerca di un culto che potesse essere comunemente accettato da gran parte della popolazione civile, come una sorta di summa delle varie confessioni.
La figura dell’Imperatore ne avrebbe incarnato la guida spirituale. L’unione del sacro e dell’amministrazione dello stato. In modo molto simile alle rappresentazioni dei vari faraoni che avevano governato l’Egitto per centinaia di anni.
La nuova religione che uscì dal concilio dopo quasi un paio d’anni (e sotto una spinta determinante da parte di Costantino che arrivò a minacciare i partecipanti al concilio perché si stavano protraendo troppo le contrapposizioni) vide il prevalere di molte di quelle che vennero poi tramandate come tradizioni cristiane legate a visioni mitraiche. Vennero scelti alcuni vangeli propri dei primi cristiani, pesantemente rimaneggiati e relegati all’oblio gli altri.
A seguito di queste determinazioni, Costantino decise che bisognasse fare piazza pulita di tutto ciò che non era stato incluso in ciò che il concilio aveva stabilito. Venne applicata una severa disciplina per rimuovere ogni testo o riferimento presenti nei culti che sino a quel momento avevano convissuto insieme.
Ma non solo. Si stabilì infatti venissero distrutti senza eccezione tutti gli atti ed i documenti che erano stati redatti nella conduzione del concilio stesso.
Quanto affermato sopra in verità è molto controverso.
Difatti molte interpretazioni storiche danno come più plausibile semplicemente la perdita od il deperimento di tale documentazione.
Condivido solo in parte quest’ultima giustificazione.
Atti e documenti di concili ed altra documentazione anche immediatamente seguenti al primo ci sono giunti anche integralmente.
Ma comunque siano andate le cose poco importa. Quello che deve fare riflettere è comunque quanto ottenuto, voluto o meno. Gran parte delle dottrine e dei diversi vangeli, oltre a quelli stabiliti, sono per lo più scomparsi del tutto o rinvenuti successivamente solo in minima parte.
Per tornare a tempi più recenti si osservi una questione che sta suscitando tutt’ora scontri feroci di visioni contrapposte. L’argomento del se siamo o meno mai andati sulla Luna, o quantomeno della falsificazione del primo sbarco umano lunare con la missione Apollo 11. Molte delle tesi dibattute dall’una e dall’altra parte sarebbero state facilmente smontate dall’esame approfondito dei nastri e delle diapositive originali in cui era stata filmata e fotografata tale missione.
La cosa davvero, ma davvero incredibile è che di tali nastri non vi sia più alcuna traccia.
La giustificazione ufficiale della NASA?
I nastri siccome costosi erano stati “riciclati” per nuovi utilizzi.
Ma dai! Si può davvero dare credito ad un’affermazione del genere?
Ma come, la prova principe, la testimonianza di un evento così importante che avrebbe segnato per sempre il futuro dell’umanità come lo sbarco dell’uomo sulla Luna, sarebbe stata semplicemente distrutta per poter riutilizzare tali nastri?
No, non riesco proprio a credere a tale motivazione.
Non si può in nessun modo accettare una tale perdita, patrimonio di tutti gli uomini, oltretutto con una motivazione così risibile e assurda.
Tutto questo per mostrare che anche in passato, come effettivamente si siano svolti determinati fatti, spesso sia risultato molto difficile da determinare con sicurezza.
La Storia da sempre è stata manipolata, persino nelle sue fonti primarie.
E oggi?
Oggi è tutto veramente ancora più aleatorio ed indeterminato.
Con le attuali tecniche siamo in grado di falsificare e manipolare registrazioni, trasmesse anche in tempo reale, audio e video.
Possiamo ricreare o riscrivere interi documenti.
Sia con programmi specifici, sia usando l’Intelligenza Artificiale. Oggi risulta già spesso molto difficile poter distinguere un documento falso da quello originale.
Ed in futuro lo sarà ancora di più.
E possiamo già assistere quotidianamente alla metodica falsificazione di eventi del passato e del presente.
E’ vero, sopratutto per la Storia recente esistono ancora testimonianze dirette e facilmente reperibili.
Ma accade anche che un evento del tutto falsificato, nonostante la prova documentale ancora facilmente disponibile a dimostrazione del contrario, a furia di essere detto e ripetuto con continuità esasperante, assume i connotati di fatto realmente accaduto.
Un esempio?
Il concetto che siano state le forze alleate ad aprire e svelare al mondo gli orrori dei campi di concentramento al finire della seconda guerra mondiale. Quando invece, in realtà, molto prima erano stati liberati dalle forze dell’Unione Sovietica.
Un fatto storico ancora incontestabile per fortuna.
Ma per quanto, vista questa martellante propaganda che vorrebbe imporre alle persone una visione completamente diversa dello stesso evento?
Per lo meno fino a quando le persone, che ancora ricordiamo questo pezzettino di Storia, saranno vive per poterlo testimoniare.
E più in generale, vuoi per pigrizia, per indottrinamento o condizionamento siamo in un certo qual modo anche noi colpevoli.
Per questo si dovrebbero discutere per bene queste tematiche da parte di tutti e cercare di imporre scelte atte a preservare, se pur un minimo, il patrimonio storico ancora presente e presuntivamente inalterato.