Verità e Menzogna.
Il nostro rapporto con la verità e la menzogna è ciò che caratterizza il rapporto che abbiamo con la realtà.
Quest’ultima ha connotati propri di esistenza?
Ovviamente posso solo dare una visione del tutto personale.
Dalle esperienze vissute negli ultimi anni direi proprio di no.
Di sicuro posso affermare che il “mondo” esterno a me non ha fatto altro che infarcire la mia esistenza di continue e ripetute menzogne.
Questo sarebbe comunque vero anche solo pensando non vi fossero intenti manipolatori da parte di entità aliene alla mia mente.
E per aliene intendo altre da me. In ogni senso ovviamente, in un certo qual modo anche in riferimento all’interpretazione che tale termine ha assunto in epoca moderna, cioè come qualcosa di esterno al Mondo degli Uomini.
Ma anche se la realtà avesse pure una sua forma di consistenza, l’Universo al di fuori delle mie facoltà percettive sarebbe senza ombra di dubbio una menzogna.
Difatti con le mie capacità sensoriali (molti addirittura affermano che in realtà i sensi possano essere anche più di cinquanta e non come erroneamente si crede soltanto i cinque canonici che di solito si considerano) e dati i processi di acquisizione che mi caratterizzano, non avrei altra visione dell’universo se non quella pallida, offuscata e distorta che invece consideriamo reale.
Inoltre altrettanto menzognera sarebbe tale concezione delle cose anche se vivessimo tutti in una sorta di realtà simulata. Questa difatti risulterebbe come la realizzazione di un ambiente artefatto, finalizzato a scopi difficilmente immaginabili e su cui al momento sarebbe inutile indagare.
Se invece partissimo dal presupposto di fornire al reale una propria esistenza e legittimità al di là di noi stessi, la visione che ce ne è stata data sin dalla nascita dalla scuola, dalla società, dalle istituzione, dai familiari e dagli amici, risulterebbe quantomeno distorta, parziale ed incompleta anche senza ipotizzare altri intenti manipolatori.
Questi ultimi invece, ho potuto sperimentare negli anni, sono quelli che diligentemente e pervicacemente sono stati portati avanti sia in merito alla mia formazione, sia all’indottrinamento a cui sono stato soggetto. E la cosa ha riguardato sistematicamente ogni ambito della mia vita: la cultura, l’informazione scientifica, la storia, la geografia, l’astronomia, persino la fisica.
Un castello gigantesco di menzogne su cui mi sono sentito naufragare quando è parzialmente crollato.
La verità? Con tutta probabilità non esiste. Rimarrà comunque un coacervo di quasi-verità, approssimazioni, quasi-bugie in un vasto oceano di non conoscenza che con il passare del tempo mi ha reso un agnostico speranzoso…
Questo gigante dai piedi d’argilla si è letteralmente sfaldato e dissolto con il passare dei decenni. E credo che questo quantomeno riguardi senz’altro la stragrande maggioranza di noi.
Non solo in riferimento alla storia più antica, ma anche quella che abbiamo vissuto personalmente. Dall’undici Settembre, al conflitto della Bosnia Erzegovina, alle menzogne che portarono all’invasione dell’IRAQ, al conflitto siriano ed afghano, alla pantomima COVID e più indietro ancora al falso sbarco sulla Luna ed alle guerra in Cambogia e Vietnam ed invece più recentemente con il conflitto ucraino ed il genocidio dei palestinesi da parte di Israele.
La perpetrazione di un mare di fango e menzogne a scapito della verità.
Vorrei solo citare ad esempio le ultime esternazioni di oscenità di un individuo che non voglio nemmeno nominare il quale ha affermato la necessità di operare la distruzione, tramite interramento, della maggior parte possibile di alberi sul pianeta per ridurre la percentuale di anidride carbonica in atmosfera.
Arrivando ad affermare risentito ed arrabbiato che tale impellente necessità costituirebbe un evidenza scientificah! Tutto questo non solo contro ogni possibile buon senso, ma invece proprio contro ad ogni criterio scientifico! Si vorrebbe convincere la massa e tutti noi dell’assoluta veridicità di tali invereconde tesi quanto invece è platealmente ed esattamente il contrario, la quasi totalità delle piante gode proprio della caratteristica di riuscire a sequestrare grandi quantità di anidride carbonica sottraendola all’atmosfera. Difatti questo gas costituisce la principale fonte di “cibo” per l’edificazione dell’impalcatura biologica della flora sul pianeta.
L’equivalenza è semplice. Più CO2 più piante. Più piante meno CO2 libero in atmosfera. In un circolo vitale. Ed essenziale alla nostra stessa esistenza.
Questa narrazione scriteriata costituisce proprio il classico esempio che lega la verità alla menzogna nel nostro mondo di oggi.
E’ stato proprio questo fatto, insieme a molti altri ed a molte altre considerazioni, che mi ha ispirato per la stesura della mia ultima pubblicazione: “Il Mondo di mezzo.”
Verrebbe quasi da pensare che il romanzo narri di un mondo distopico e lontano da noi, ma non è vero. Proprio come in un altro mio libro “Il Penultimo Uomo.” ciò che presento rappresenta un possibile scenario affatto distante da questa realtà nella quale siamo immersi.
Ho un orto, mi piacciono in modo smodato i pomodori che coltivo, impareggiabilmente dolci e succosi. Un frutto completamente diverso da quello che invece si può usualmente acquistare in negozio.
Quest’anno è accaduto che durante l’ultima pioggia avvenuta la sera e la notte, senza che le temperature scendessero mai comunque sotto i diciassette, diciotto gradi, al mattino improvvisamente tutte le parti verdi, letteralmente lussureggianti e rigogliosissime presenti il giorno prima, erano state letteralmente bruciate e si erano seccate.
SI noti che se fosse stato un fungo od una muffa perché avvenisse quanto descritto sarebbe stato necessario passassero diversi giorni prima che tale parassita riuscisse a propagarsi per procurare un simile danno.
La stessa cosa mi era accaduta l’anno passato, però invece che in pieno Agosto, a fine Settembre. Imputai la cosa al fatto che comunque nella notte la temperatura era scesa intorno ai quattordici gradi e per l’avanzamento della stagione quanto accaduto poteva considerarsi una cosa quasi naturalmente possibile.
Alla luce della mia ultima esperienza sarei ora invece più portato a considerare come causa un “qualcosa” presente all’interno dell’acqua piovana, da qui la mia determinazione d’ora innanzi di proteggere le piante durante le piogge!
Ma ci rendiamo conto? E quindi cose come quelle che vengono comunemente chiamate “scie chimiche” dovrebbero essere semplicemente bufale, dicerie e falsa informazione?
Oppure le numerose “cadute” dal cielo di sabbia del deserto che a stando a quanto rilevato da numerosi laboratori sparsi per il territorio italiano (alcune analisi fatte eseguire persino da enti pubblici) rileverebbero la presenza del tutto anomala di grosse quantità di composti ferrosi, di stronzio e di bario, insieme ad altri elementi che non avrebbero alcuna ragion d’essere in comuni sabbie del deserto…
Ma ci facciamo davvero così prendere in giro? Dagli “esperti dell’informazione”, dagli “esperti divulgatori” dei circuiti main-stream e persino da alcune istituzioni governative…
Verità e menzogna…
Ma se ci pensiamo bene tutti questi progetti hanno un qualcosa di anti – umano… Sì mi verrebbe proprio da pensare ad una ragione che vada contro i principi ed i bisogni di noi umani.
Come se vi fosse una regia occulta che orchestra un cammino del mondo e dell’umanità verso pascoli in cui viene sacrificata, come fonte di cibo per altri. Proprio come costituissimo bestiame allevato accuratamente.
In maniera arrogante e presuntuosa ci auto-collochiamo al vertice della piramide alimentare.
Ma se così non fosse?
Una mucca, o meglio ancora una pecora, ha coscienza di far parte di un gregge? Allevato a fini per lo più alimentari?
Riuscirebbe ad avere coscienza del suo ruolo e della sua reale collocazione nel Mondo?
Osservatele bene, e poi rispondetevi.
Io penso di no. Non ne ha davvero alcuna forma di coscienza.
Infatti è proprio questa considerazione che ha pervaso e strutturato il mio ultimo libro appunto.
Forse una visione negativa, frustrante ed angosciosa.
Ma forse proprio da questa consapevolezza potrebbe scaturire anche un barlume di ottimismo sul nostro destino.
Come ha affermato una persona saggia con la quale ho partecipato ad una discussione in streaming su Telegram, dobbiamo aver consapevolezza che l’unico Universo che davvero ci può condizionare è quello presente all’interno di noi, nella nostra mente.
Come noi strutturiamo e caratterizziamo tale cosmo dipende in ultima analisi solo ed esclusivamente da noi.
Se noi forniamo connotati di esistenza a ciò che di brutto attribuiamo erroneamente all’esterno, beh immancabilmente tale visione acquisterà una sua forma di realtà per noi. E noi risulteremo presenti all’interno di tale Mondo.
E se noi al contrario edificheremo un cosmo positivo e gentile nelle nostre visioni, esso permeerà la nostra esistenza.
L’universo è dentro di noi e noi costituiamo l’Universo tutto.
Questa è la mia stessa visione delle cose.
Ho radicalizzato questa immagine del Mondo all’interno della mia mente e pari pari ho voluto riportarla nella mia ultima operare:
“Il Mondo di Mezzo.”